Caparol porta il Colore nella palestra della CdR di Opera

La palestra della Casa di Reclusione Milano Opera si è tinta di azzurro cielo.

Il rinnovo dell’intero parco attrezzi allestito nell'istituto penitenziario è stato reso possibile grazie a un lavoro di squadra tra associazioni che promuovono attività di volontariato per i detenuti e i numerosi donatori che, come Caparol, hanno sostenuto l’iniziativa partecipando a una joint venture per ridare nuova vita a questo ambiente carcerario.

Caparol ha aderito al “Progetto palestra detenuti” promosso dall'Associazione INOpera e dal gruppo Scout "Talenti all'Opera", coordinati dal responsabile Capo Scout Matteo Borsari, offrendo pitture per interni e accessori per questo restyling che ha coinvolto attivamente alcuni ospiti dell'istituto.

I detenuti con il loro lavoro volontario, la cura e l’entusiasmo si sono messi in campo per contribuire tutti insieme a realizzare un ambiente piacevole all’interno dell’istituto penitenziario.

Mesi di lavoro che hanno ispirato i ragazzi di Opera nello sviluppo delle proprie capacità, nel trovare nuove motivazioni per raggiungere questo obiettivo. 

“Cerchiamo di coinvolgere l'uomo in attività affinché maturi in lui un processo di cambiamento”,  afferma Matteo Borsari.

Una collaborazione, quella di Caparol, orientata a sostenere azioni sociali finalizzate al bene comune. Giorni ricchi di stimoli e formazione, per supportare la crescita personale degli ospiti della CdR di Opera che hanno tinteggiato le pareti con impegno ed energia. Michele Di Lella, Responsabile dell’Assistenza tecnica di DAW Italia, ha formato il gruppo di lavoro che ha ridipinto pareti e finestre con una vitalità che giorno dopo giorno è cresciuta a dismisura.

Il gruppo di Opera con l'attestato di formazione "Preparazione dei supporti e Pitture per Interni" rilasciato da Caparol

Il restyling è avvenuto durante il difficile periodo del lock-down, che nella casa di Opera è stato ancora più difficile per i limiti imposti dalla pandemia, che hanno limitato i rapporti tra i detenuti e i loro familiari e impedito l’accesso alle attività educative e ricreative.

Nonostante i pesanti limiti imposti dall’emergenza Coronavirus tutti i comparti hanno funzionato al meglio, creando un ambiente di lavoro organizzato e collaborativo che ha condotto a questa bella trasformazione. Un segno della voglia di costruttività e bellezza che ha guidato il lavoro dei detenuti, veri protagonisti dell’iniziativa, che ha portato un messaggio positivo in quel luogo su cui spesso si posano sguardi scettici e prevenuti.

La nuova palestra del carcere di Opera, inaugurata il 7 giugno scorso, è ora un ambiente totalmente rinnovato che nell’insieme offre una condizione migliore all’interno del carcere, con sale dotate di nuove attrezzature d’avanguardia immerse nel colore.

La palestra rappresenta il luogo per eccellenza di tutti gli istituti penitenziari, poiché è il posto in cui i detenuti possono riunirsi e svolgere attività sportive, ma anche solo semplicemente chiacchierare. Ricalcando le parole di Matteo Borsari, “la palestra è la “piazza” del paese, anche perché la Casa di Reclusione di Milano Opera, che attualmente ospita 1400 persone, è una città nella città.

Per qualche persona reclusa questa esperienza è stata inoltre un’occasione per il superamento delle proprie convinzioni limitanti. Alcuni di loro non avevano mai utilizzato un rullo o un pennello, e tinteggiare è stata una vera e propria sfida a dimostrazione che, se c’è impegno e volontà, tutto si può migliorare. Soprattutto in un luogo di sofferenza come il carcere.

"Un dono di tale entità non arriva tutti i giorni e solo il lavoro di squadra ha fatto sì che tutto ciò fosse possibile”-  ha commentato la Presidente dell'Associazione INOpera, Giovanna Musco, che ha costantemente monitorato i lavori in questi mesi, insieme a Matteo Borsari. "L'operazione restyling della palestra è stata l'occasione per apprezzare la generosità e la sensibilità di tante persone verso il mondo della reclusione - hanno concluso la Presidente  Musco e il Capo-Scout Borsari al termine della giornata dell’inaugurazione.

Colorare non è soltanto un gesto: è un’emozione. E insieme abbiamo contribuito a dipingere muri che uniscono, perché è la gioia condivisa che ha portato al team di Caparol la soddisfazione di essere stati complici di questo importante cambiamento.

E sulle specchiature della palestra, Caparol ha lasciato la propria dedica:  “I COLORI DIVENTANO FORZA OGNI VOLTA CHE SI RIFLETTONO NELL’ANIMA”.

 

giugno 2021

 

La lettera di Besar rappresenta una bellissima testimonianza del dialogo che, attraverso il colore, Caparol ha aperto attraverso le  le mura del carcere.

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