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Dalle sfumature di grigio alle tinte accese, le tonalità di colori per le pareti sono davvero moltissime. Come vengono messe in tinta le pitture prima di arrivare ad essere applicate?

Il sistema più utilizzato è la tintometria, che permette di riprodurre i colori esattamente come si desiderano o come sono chiesti dai clienti. 

La tintometria negli anni

A partire dagli anni '70 il tintometro si è diffuso soprattutto in America ed è cresciuto in numero, ma la sua introduzione nel mercato è avvienuta circa un ventennio prima, negli anni '50. Prima di questa data i colori erano prodotti in fabbrica, tuttavia con l’avvento dei tintometri è cambiata radicalmente la tecnica di realizzazione dei colori. I primi strumenti erano manuali e le ricette scritte su carta.

Questi macchinari che hanno segnato un’evoluzione nella formula del colore disponevano di diverse basi colorate e di 12 coloranti per coprire lo spazio a disposizione. Con il passare degli anni non solo si è affinata la tecnica ma sono anche aumentate le tipologie di prodotti venduti, dagli acrilici ai silossanici, fino ai prodotti per interno.

 

La tintometria oggi

La tintometria è un servizio, non un prodotto!

La tintometria è un servizio rivolto al committente perché permette di produrre infinite gradazioni di colore direttamente nel punto vendita. Nata con lo scopo di ridurre le scorte a magazzino e permettere al colorificio di produrre infinite tonalità, la tintometria si basa su ricette calibrate e adeguate al prodotto di destinazione. La formula del colore, a sua volta, nasce dalla combinazione di una base e dei coloranti per creare le tonalità di tendenza e per rispondere ai gusti personali del cliente.

 

Come funziona la Tintometria

La tintometria parte da tre presupposti imprescindibili: precisione, corrispondenza di tinta e ripetibilità nel tempo. Altrettanto importanti sono i due semilavorati da combinare, ossia le basi tintometriche e le paste coloranti.

  1. Base tintometrica è la pittura o rivestimento a spessore che deve essere messo in tinta ed è composto da leganti, additivi, diluenti e cariche. Il punto di bianco della base deve essere sempre uguale e nella base devono esserci additivi chimici in grado di favorire l’accettazione dei coloranti da parte del prodotto. Inoltre il rapporto PVC - Pigment Volume Concentration indica la percentuale di cariche e di pigmenti rispetto al contenuto secco di legante. 
  1. Paste coloranti composte chimicamente da pigmenti, additivi, disperdenti e bagnanti. La scelta dei coloranti determina la proposta del colore.

Il controllo continuo di questi due elementi garantisce la qualità del prodotto colorato nel tempo.

 

ColorExpress: la Tintometria firmata Caparol

I due sistemi all’acqua e a solvente di ColorExpress sono stati pensati per mettere in tinta le diverse famiglie di prodotti presenti sul mercato. Oggi è più diffuso il sistema di coloranti all’acqua perché questi non contengono solventi e plastificanti, vantando anche un’emissione ridotta di sostanze nocive. Infatti le venti paste CapaTint sono E.L.F. (Emissions Minimiert Loesemittelfrei), hanno cioè un indice di COV inferiore ad 1g/L e ben 30 volte inferiore rispetto a quanto previsto dalla Normativa Europea e sono privi di plastificanti.

 

Il sistema ColorExpress è composto da:

  • 20 paste coloranti all’acqua di cui 11 inorganiche, 7 organiche e 2 organiche luce-resistenti. Queste paste consentono di ottenere tutte le sfumature della collezione colore 3D-System PLUS oltre alle tinte dei principali sistemi colorimetrici presenti sul mercato; 
  • 14 coloranti alchidici che utilizzano la tecnologia lack-in-lack.

La tintometria nella formula del colore deve rispettare la natura del prodotto garantendo la qualità e l’estetica ricercata.  

Per avere tutte le informazioni che ti servono per ralizzare un lavoro di qualità e duraturo nel tempo, contatta il nostro team di esperti e riceverai le indicazioni di cui hai bisogno.

 

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