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Villa Museo Puccini, Torre del Lago (LU) - Intervento di restauro storico conservativo

La costruzione di Villa Puccini iniziò nel 1896 a Torre del Lago, in provincia di Lucca. L’edificio sorse sui resti di un’antica torre che dava il nome alla località e venne terminata nel 1900. Il maestro Giacomo Puccini vi visse fino al 1921 e in questo luogo compose le sue opere più famose come La Boheme, Tosca, Madama Butterfly e La fanciulla del West.

Villa Puccini è il tipico esempio di villa borghese di fine ottocento, costruita su due piani, elegante e sobria. La casa era fin da allora dotata di tutte le comodità e, dal giardino, si aveva accesso diretto al lago.

Il restauro di Villa Puccini ha riportato l’edificio storico al suo originario splendore, come quando il Maestro vi componeva le opere più famose.

L’intervento di restauro è iniziato a marzo 2011 con i primi sopralluoghi e relazioni tecniche, che hanno evidenziato un evidente deterioramento delle facciate della Villa Museo, e attraverso le analisi preliminari sono stati indicati i cicli tecnici di intervento più idonei a riportare la Villa Museo allo stato di splendore e pulizia di un tempo.

Dopo la prima fase di rifacimento del tetto, sono iniziate le attività per il restauro delle parti murarie. Lo schema generale dell’intervento può essere suddiviso in tre parti:

Ripristino da umidità di risalita (parte bassa):

L’intervento preliminare indispensabile per risolvere il problema dell’umidità di risalita è stata la rimozione di tutto l’intonaco corrispondente alla fascia marcapiano. Sono stati tolti gli strati esterni delle malte di allettamento dei mattoni/lapidei, eventuali incrostazioni e parti collassate e lavando accuratamente. Successivamente è stato applicato il ciclo completo di risanamento dall’umidità di risalita, composto da sprizzo di adesione, intonaco macroporoso antisalino e intonaco diffusivo di risanamento.

Restauro dell’intonaco e finitura ai silicati di potassio (parte superiore):

In questa fase del restauro si è intervenuti sulla stabilità della facciata, agendo con prodotti specifici che contrastassero i movimenti dovuti ad escursione termica ed evitassero il riformarsi di lesioni e crepe.

Dopo aver verificato lo stato dell’intonaco esistente, sono state demolite le parti inconsistenti ed eliminate le finiture distaccate. È stato poi asportato l’intonaco ai lati delle lesioni di maggiore dimensione e posizionata la rete porta intonaco; quando necessario è stato effettuato il lavaggio per eliminare lo sporco, la polvere e le parti incoerenti. A completa asciugatura, è stato applicato un consolidante minerale ai silicati e si è proceduto al rifacimento dell'intonaco demolito.

In seguito è stata realizzata la rasatura armata e dopo l’adeguato periodo di maturazione delle malte, è stato applicato uno specifico fluosilicato per abbassare l’alcalinità residua della malta e permettere la silicizzazione della finitura al supporto. Infine, come ciclo di finitura, è stata applicata una mano di fondo minerale pigmentato seguita da due mani di pittura minerale ai silicati opaca, altamente traspirante e idrorepellente.

Elementi ornamentali in calcestruzzo

La Villa Museo è abbellita da numerosi elementi ornamentali in calcestruzzo, che presentavano crepe e distaccamenti; si è verificata la consistenza di questi elementi e sono state rimosse di tutte le parti ammalorate che dovevano essere restaurate.

Si è provveduto a scalzare i ferri di armatura scoperti e a pulirli, eliminando le parti di calcestruzzo degradato e la ruggine. Laddove erano presenti insediamenti di alghe, funghi o licheni, si sono trattate le superfici mediante applicazione di un sanificante. Si è quindi effettuata la rimozione di tutti i vecchi strati di pittura fino ad arrivare al vivo del calcestruzzo. A questo punto sono state reintegrate tutte le parti rimosse mediante l’uso di malte minerali composte da calce, cemento, inerti selezionati e polimero in dispersione acquosa. Come finitura è stato utilizzato il ciclo tradizionale di fondo e pittura ai silicati