“Hai visto? Del cappotto non se ne può più fare a meno” 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Gianni Luigi Tedeschi 22 giugno 1935 – 7 giugno 2021

 

 

 

Quando abbiamo visto il primo mattoncino di cappotto era il 1972, le case nascevano come funghi nella Milano della via Gluck e del Giambellino. Eravamo bambini. Non capivamo esattamente di cosa si trattasse. C’era un blocchetto di polistirolo, con un intonaco armato ed un rivestimento. Le case erano di mattoni.

Eppure lui ha una visione.

Gianni Luigi Tedeschi nasce a Piacenza il 22 giugno del 1935 e supera la guerra con un padre prigioniero in Africa e grazie una madre di ferro, la nonna Gemma. Quella che ci faceva i panini al burro e coppa piacentina per darci le giuste energie e crescere sani e robusti. E che diceva che se una torta con un chilo di burro è buona, con 2 chili è il doppio più buona …. .

Era una cultura diversa, altri tempi. Quella dieta non l’abbiamo mantenuta del tutto, Federico un po’ si .… .

Piacenza gli sta stretta e finiti gli studi, arriva nella Milano del boom economico a lavorare prima nei marmi, poi nel settore del calcestruzzo e poi inizia con una multinazionale italo-tedesca l’avventura del cappotto in Italia, creando in seguito un’azienda italiana per poi salire sull’elefante nel 1992.

Nel frattempo incontra Elena, nasciamo noi Federico e Lorenzo, e crea la sua famiglia.

Ecco tre cose che hanno segnato la sua vita: l’edilizia, il suo lavoro; Elena, Federico e Lorenzo, la sua famiglia; e Milano, la “sua” città.

Quando parla di Milano gli occhi si illuminano. Qui c’è un’energia speciale. Una vibrazione che fornisce energia a chi crede ne lavoro e ha un sogno da realizzare. Nel frattempo corre, corre, corre sempre ogni volta sale in cima alla Montagnetta di san Siro per vedere la città che cambia, che si evolve.

I cantieri si susseguono e anche le battaglie, non è facile superare le diffidenze di un mondo, quello delle costruzioni, tradizionalista per definizione. Ma lui non mollava facilmente.

Questo piccolo uomo che viene da Piacenza in realtà è un grande Milanese e la sua visione oggi ci guida verso il futuro: “hai visto? Del cappotto non se ne può più fare a meno” osservava spesso.

In quella visione ci siamo anche noi insieme a tutti i colleghi della DAW.

Amava la vita, nostro padre, non amava diventare vecchio.

La vita l’ha accontentato.

Lo ricordiamo così, e così sarà sempre con noi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Federico e Lorenzo Tedeschi  

 

 

 

 

 

 

 

 

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