Riqualificare l’edilizia popolare a Firenze: la testimonianza dell'Ing.Luca Talluri, Presidente di Casa Spa

Jorit Ciro Cerullo, conosciuto semplicemente come Jorit (Napoli 24 Novembre 1990), è uno street artist italiano di fama internazionale che di recente ha reso omaggio ad Antonio Gramsci dipingendone il ritratto su un grande murale a Firenze, realizzato su un cappotto Caparol in collaborazione con Aurora Color srl (Campi Bisenzio, FI) e su commissione dell’Ente Casa Spa (Firenze).

Un'opera di alto valore sociale per diffondere il pensiero del grande intellettuale e valorizzare la riqualificazione estetica dell’edilizia popolare.

L'intervista all'Ing. Luca Talluri, Presidente di Casa Spa, l'Ente che si occupa della gestione del patrimonio ERP dell’area fiorentina, è la testimonianza di come sia possibile portare qualità di progettazione e di vita nei nostri territori: un messaggio importante di bellezza, cultura e partecipazione.

 

Ing. Talluri, che cosa significa per un ente di edilizia pubblica ospitare l’opera di un grande artista come Jorit, la cui arte è da sempre sinonimo di impegno civile e sociale?

Siamo molto orgogliosi di aver ‘prestato’ le pareti di due nostri edifici alle opere di Jorit, un grande artista capace di lasciare il segno con messaggi forti e dall’alto valore simbolico, oltre che artistico. A Firenze, in particolare, abbiamo i murales di Nelson Mandela e di Antonio Gramsci: due figure che non solo rappresentano valori come giustizia, uguaglianza, equità e integrazione, ma ci ricordano anche l’importanza dei diritti nella società di oggi e la crescita della Consapevolezza del popolo. Per noi, quindi, iniziative come queste si sposano alla perfezione con la nostra idea di gestione sociale degli inquilini delle case popolari. Un aspetto confermato anche dal fatto che la nostra azienda è stata la prima, in Italia, ad attivare un ufficio ad hoc, per migliorare la qualità della vita degli inquilini stessi, all’interno delle case popolari.

L’omaggio a Gramsci ha un importante significato simbolico, come a sottolineare il tema della lotta all’indifferenza e la difesa dei più deboli. È questo il motivo per cui ha scelto questo soggetto per il grande murale su un edificio popolare?

Assolutamente sì. Abbiamo deciso di raffigurare Antonio Gramsci proprio perché è stato un uomo che, attraverso il suo pensiero, la sua vita ed il suo esempio ha rappresentato un punto di riferimento contro le sopraffazioni e le ingiustizie, schierandosi sempre dalla parte dei più deboli. Peraltro proprio il pensiero di Gramsci contro l’indifferenza è una questione che deve qualificare ogni azione. Ecco che allora, in un tempo come quello attuale, in cui abbiamo bisogno di figure in grado di guidarci, questo murale rappresenta un simbolo di luce, tanto più su un edificio di case popolari.

Perché è stato scelto proprio l’edificio di Via Canova?

Perché si tratta di un edificio inserito all’interno di un quartiere profondamente popolare, ovvero il quartiere 4, che ci è sembrato particolarmente idoneo ad ospitare un’opera dedicata ad una grande figura popolare, come è stato Antonio Gramsci.

Non è affatto comune che una parete su cui si è installato un sistema a cappotto venga utilizzata come “tela”. Siete stati dei pionieri! Avete avuto qualche tipo di responso da parte dell’artista sulla superficie che ha utilizzato?

L'artista si è detto molto sorpreso, anche per lui era una novità agire su un sistema a cappotto, ed ha affermato quanto sia maggiore anche la resa del colore in termini di assorbenza, che si traduce in minori passaggi di colore per rendere uniforme il dipinto. 

Dalle scelte di finiture decorative a quelle di progettazione del colore, è sempre più evidente che Casa Spa sta dedicando molta attenzione alla qualità architettonica dei propri interventi. Perché questa scelta coraggiosa?

Da sempre Casa Spa ha adottato soluzioni architettoniche di elevato valore, per costruire o recuperare edifici di edilizia residenziale pubblica del Lode fiorentino. Lo testimoniano i tanti interventi realizzati negli anni: dal primo esempio di condominio multipiano in legno, prefabbricato in stabilimento, situato in viale Guidoni, ad altri interventi importanti che hanno permesso di realizzare alloggi con elevatissime prestazioni energetiche e tecniche architettoniche all’avanguardia. Una scelta che abbiamo intrapreso per valorizzare e rigenerare gli spazi abitativi di Firenze, dove i cittadini sono chiamati a vivere. Da qualche anno abbiamo arricchito i nostri edifici con la street-art e, in questi mesi, l’installazione di pareti verdi verticali. Si tratta di una serie di soluzioni che permettono di arricchire e trasformare interi quartieri della nostra città, rendendoli luoghi più sostenibili e accoglienti.

Vi occupate da sempre di riqualificazione energetica degli edifici in manutenzione mediante l’installazione di sistemi a cappotto. Qual è la vostra esperienza in merito? Quali sono i risultati di questa attività sui proprietari di questi immobili? Avete mai fatto una stima di quanti edifici avete riqualificato con questa tecnologia?

Casa SpA è impegnata oramai da tempo nel campo dell'efficienza energetica sia quando si tratta di nuove costruzioni, sia quando si tratta di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente. Quando si tratta di intervenire su quest'ultimo, moduliamo la nostra azione di intervento nel rispetto delle norme nazionali, ma seguiamo anche i limiti vigenti del GSE (Gestore dei Servizi Energetici) migliorando ulteriormente l'efficienza del pacchetto stratigrafico di cui è composto l'involucro edilizio al fine di ottenere immobili candidabili al Conto Termico.

L'esperienza acquisita in questo ambito ha dimostrato che la tipologia di materiale, specificato nel Capitolato d'Appalto posto a base d'asta, unito ad elaborati tecnici di dettaglio per la posa dell'isolamento (soprattutto in riferimento ai punti critici), è quanto mai fondamentale per la buona riuscita dell'intervento. Altrettanto importante è avere Imprese qualificate per la posa del Sistema a Cappotto selezionato, che abbiano seguito corsi specifici presso i vari fornitori che propongono l'impiego dei loro materiali certificati, ma soprattutto abbiano conseguito i patentini di Qualifica dei Posatori così come previsto dalla Normativa UNI 11716:2018, in modo da non incorrere in errori che vanificherebbero l'applicazione e l'efficacia del Sistema scelto.

Una volta ultimati i lavori di riqualificazione energetica, procediamo con l'esecuzione di diagnosi energetiche di dettaglio, corredate di rilievi termografici atti a certificare la corretta posa del Sistema a Cappotto realizzato.

Abbiamo effettuato decine di interventi di questo tipo superando i 50.000,00 mq di Sistemi a Cappotto applicati sul Patrimonio di ERP gestito per Firenze e Provincia, raggiungendo una duplice soddisfazione; da una parte quella per aver restituito immobili riqualificati energeticamente agli assegnatari, con conseguente riduzione della bolletta energetica per riscaldamento (ben oltre il 50-60%), dall'altra quella di aver restituito decoro alla città e al Patrimonio di Edilizia Residenziale Pubblica contribuendo alla riqualificazione urbana.

Un esempio è sicuramente il sistema a cappotto realizzato in collaborazione con Caparol sull'edificio di via Canova, 25/22-24, scelto dall'artista Jorit per l'esecuzione del maxi murale raffigurante Antonio Gramsci, a soli due anni da quello di Nelson Mandela, che ho citato all’inizio, realizzato in piazza Leopoldo.

La collaborazione con Jorit proseguirà? Avete in progetto altre realizzazioni per abbellire il tessuto urbano di Firenze?

Assolutamente sì. Jorit è un grande. E per noi è elemento di orgoglio prestare gli edifici di case popolari come muri su cui disegnare le sue opere. Infatti stiamo valutando ulteriori soluzioni, insieme all’Amministrazione Comunale, per ospitare nuove opere dell’artista, consapevoli che dopo due volti di uomini, scelti per motivi diversi, è tempo di immaginare il volto di una donna.

Com’è cambiato il vostro settore negli anni e come lo avete affrontato?

Questo servizio pubblico vede una fase storica che si sta esaurendo, nonostante che la domanda di esso rimanga e si rinnovi. E come accade in questi casi di esaurimento esiste una fase di transizione in cui di fatto siamo adesso immersi. Di conseguenza diviene necessario attivare un processo di rigenerazione del servizio che svolgiamo. L’alternativa sarebbe rischiare una fase di decadimento inesorabile del servizio, fino a rischiare di non renderlo più sostenibile.  Ciò, secondo noi, sarebbe sbagliato. Questa rigenerazione, fondata su un’idea di gestione pubblica innovativa, si attua attraverso l’implementazione di nuovi servizi con adeguate competenze, procedure e prassi. Gestire l’edilizia sociale pubblica chiede e chiederà di essere sempre di più gestori di persone e spazi e non di soli immobili.

Come valuta la collaborazione con Caparol in merito alle varie le esperienze sui cantieri in questi anni?

Caparol è uno dei fornitori che in questi anni ha messo a disposizione la propria professionalità, l'esperienza e le proprie tecnologie per l'esecuzione di alcuni dei nostri Sistemi a Cappotto; selezionato e proposto tra le varie imprese che si sono aggiudicate i relativi Contratti di Appalto per interventi di riqualificazione energetica, Caparol è stato valutato positivamente dai nostri tecnici che si sono occupati della Direzione dei Lavori sia in termini di rispondenza tecnico-prestazionale sia in termini di requisiti ETAG004, nonché ai criteri minimi ambientali (CAM), tema particolarmente sentito e adottato da Casa SpA.